martedì 28 dicembre 2010

Le costellazioni circumpolari


Come le stelle, non tutte le costellazioni sono visibili in un certo luogo e per tutto il periodo dell'anno. Tutto dipende dalla loro posizione nella sfera celeste. Questo vuol dire che ci saranno costellazioni che sorgono e che tramontano. Però alla nostra latitudine (Verona 45° 26' 6,36'' N ) avremo delle costellazioni che non tramonteranno mai, perché la loro declinazione è talmente vicina alla stella Polare che la loro rotazione intorno ad essa rimane al di sopra del nostro orizzonte.
Queste sono dette costellazioni Circumpolari. Esse sono: Piccolo Carro (Orsa Minore), Grande Carro (Orsa Maggiore), Drago, Cefeo, Cassiopea, Giraffa e Lince.

Con il planetario, sul vostro computer, provate a posizionare al centro dello schermo la stella Polare e poi con gli indicatori del tempo avanzare l'ora locale. Potrete così rendervi conto della rotazione di queste costellazioni intorno alla stella Polare.

Un'altra esercitazione è quella di uscire e provare a riconoscere queste costellazioni: potete tralasciare sicuramente la Giraffa e la Lince. Sono due costellazioni prive di stelle brillanti e dalla città risultano due zone scure del cielo e difficili da individuare. Mentre per il Piccolo Carro e il Grande Carro siete già allenati: ormai siete bravissimi a trovare la stella Polare. 
Non dovrebbe essere difficile questa sera per voi localizzare Cassiopea (Regina di Etiopia): verso lo zenith, collegando le stelle più brillanti otterrete una forma a "W" allungata. Più sotto accanto a questa costellazione troverete Cefeo (Re di Etiopia) che con la sua forma "a casetta" è abbastanza riconoscibile. Il Drago, in queste serate è troppo basso verso l'orizzonte e difficile da vedere: avremo modo di scoprirlo più avanti.

Buona osservazione.

martedì 21 dicembre 2010

La stella Polare

Cinque volte la distanza tra Dubhe e Merak troviamo la Polare

Proviamo questa sera a volgere il nostro sguardo verso Nord per trovare la Polare. Intorno alle 22:00 potremo riconoscere la figura dell'Orsa Maggiore(Grande Carro) posizionata all'incirca come mostrata in figura. Riconosciuto il Grande Carro, basterà prolungare la linea immaginaria che congiunge le due ultime stelle Dubhe e Merak per una distanza pari a 5 volte quella che le separa. Arriveremo in una zona di cielo dove potremo notare solamente una stella più luminosa di tutte le altre: è la stella Polare.

Questa stellina è particolarmente importante perché si trova vicino al polo Nord celeste. Se proviamo a ripetere l’osservazione in giorni e orari differenti, troveremo la Polare sempre nello stesso punto, mentre la posizione del Grande Carro cambierà. Questo perchè il prolungamento dell’asse di rotazione terrestre si trova quasi in corrispondenza della stella. Di conseguenza, mentre tutte le stelle sembrano muoversi in senso antiorario intorno a lei (a causa della rotazione terrestre), la polare rimane fissa.

Bene, quel puntino luminoso che state osservando appartiene alla costellazione dell'Orsa Minore. Si trova a circa 431 Anni Luce. Ha una magnitudine apparente di 1,95. E' una stella giallastra, classe spettrale F7 ed è inoltre una variabile Cefeide. E' una stella doppia: con un telescopio a forti ingrandimenti  mostra accanto una stellina biancastra di nona magnitudine. Brilla con una luminosità circa 2.000 volte quella del nostro Sole ed ha una massa 8 volte superiore al Sole stesso.
Provate ad esercitarvi, durante altre serate, a riconoscere la stella; e nello stesso tempo di ricordarvi quelle poche nozioni che vi ho citato. Farete un figurone con i vostri amici.

martedì 14 dicembre 2010

Le costellazioni


I raggruppamenti di stelle per formare delle figure di eroi mitologici o di creature fantastiche è di origine molto antica. Raggruppare mentalmente le stelle più luminose in costellazioni facilita la memoria visiva di parti di cielo agevolando una nostra conoscenza anche geografica. Per questo motivo gli antichi Babilonesi insieme alle altre popolazioni come gli Egiziani, Cinesi, Maya e Greci, avevano introdotto l'usanza di individuare in cielo delle figure immaginarie (appunto Costellazioni) che nella quasi totalità dei casi, hanno assunto un'importanza e significato di tipo religioso o mitologico mantenuto per tradizione fino ad oggi.

Nel 1933 l'Unione Astronomica Internazionale ha redatto formalmente il numero, i nomi e i confini delle Costellazioni. Alla fine tra i due emisferi risultano 88 le Costellazioni ufficiali. Tuttavia nulla vieta di individuare anche altri raggruppamenti di stelle per facilitare l'orientamento e questi vengono chiamati "asterismi". Alcuni asterismi sono molto comuni come ad esempio il Triangolo Estivo: un largo triangolo di stelle (Altair, Vega e Deneb) tra le stelle più brillanti del cielo che fanno parte delle costellazioni di Aquila, Lira e Cigno.

Di particolare interesse sono le tredici costellazioni zodiacali, quelle che vengono attraversate dal Sole nel suo percorso annuo in cielo (eclittica) e nelle quali si colloca anche il percorso apparente di tutti i pianeti del sistema solare. Nella costellazione dei Pesci si colloca il punto Gamma o punto d'Ariete corrispondente all'intersezione dell'eclittica con l'equatore celeste.

Le  costellazioni zodiacali vere e proprie differiscono dagli omonimi "Segni zodiacali" di cui fanno riferimento gli astrologi. I Segni hanno infatti tutti una durata temporale uguale (1 mese), sono 12 (manca la costellazione di Ofiuco che di fatto è attraversato dal Sole) e fanno riferimento ad un punto di origine (punto Gamma) collocato nella costellazione dell'Ariete (di cui anche la denominazione punto d'Ariete) anziché nei Pesci. Tale differenza è dovuta al fatto che, da quando in epoca classica sono state definite le Costellazioni, il punto Gamma si è spostato verso Est a causa del fenomeno della Precessione degli Equinozi.

martedì 7 dicembre 2010

La Via Lattea


Se la serata è particolarmente serena e limpida possiamo scorgere una striscia diffusa e biancastra che attraversa tutto il cielo. Questa è la visione della nostra galassia: la Via Lattea. In questo momento la possiamo osservare partendo da Nord-Ovest nella costellazione del Cigno si alza verso Nord Nord-Est nelle costellazioni di Cassiopea ed Auriga. Poi scende verso Est passando per Orione.

Questo è il nome che le antiche popolazioni europee dettero a questa fascia di stelle che ha fatto parte della mitologia di tante civiltà. I Maya in primavera la chiamavano "collana dai grani di cristallo", in estate "la strada bianca", in inverno "torrente in piena; per gli Indiani il Gange era il prolungamento terrestre della Via Lattea le cui sorgenti erano in paradiso. Per i Cinesi era la "strada azzurra", mentre per gli arabi il grande fiume dove si abbeveravano i dromedari, cavalli e le gazzelle celesti. Infine i Greci pensavano fosse stata formata dalle gocce di latte cadute dal seno di Era mentre allattava il piccolo Eracle.

La nostra galassia è una galassia a spirale con un diametro di circa 100.000 anni luce e uno spessore medio di circa 1.700 a.l. Il sistema solare si trova in un braccio del disco a circa 30.000 anni luce (1.8 miliardi di Unità Astronomiche) dal centro della galassia. La galassia gira su se stessa facendo ruotare i bracci e quindi il nostro sistema solare alla velocità di 220 km/sec percorrendo tutta la sua orbita in 226 milioni di anni (anno cosmico).

La nostra mente fa certamente fatica a comprendere tali distanze, ma il significato appare più chiaro se pensiamo di ridurre il nostro Sole (1.400.000 Km di diametro) ad un pallino da caccia di 1 mm. di diametro; una stella dalla parte opposta della Via Lattea sarebbe un altro pallino da caccia a 926.000 Km. di distanza.

mercoledì 1 dicembre 2010

Il cielo di Dicembre

15 dicembre 21:00 versante Nord
Verso Nord
La via Lattea  è al massimo della visibilità attraversando tutto il cielo dal Cigno (Cyg) a Cassiopea (Cas) vicino allo zenith, attraverso il Perseo (Per), Auriga (Aur) e Gemelli (Gem) fino a scendere sull'orizzonte est.
Il Grande Carro (Uma) è diretto verso NE, con il timone verso il basso; il Piccolo Carro (Umi) è orientato alla destra della stella Polare. Basse sull'orizzonte N si vedono le tre stelle che formano il capo della costellazione Drago (Dra). Vicino all'orizzonte NNO si trova la costellazione del Cigno (Cyg) che con la sua stella più luminosa Deneb non sarà visibile per la maggior parte di questo periodo. Sopra Deneb, si trova la costellazione del Cefeo (Cep). Accanto a questa verso Ovest Lucertola (Luc) e verso Est  la famosa Cassiopea (Cas) riconoscibile per la forma a "W". Nella regione tra lo zenith e la stella Polare troviamo la Giraffa (Cam) e alla sua destra verso NE Lince(Lyn) difficile da riconoscere per la poca luminosità delle sue stelle.  

15 dicembre 21:00 versante Est
Verso Est
Allo zenit possiamo osservare Perseo (Per) e poco più sotto Auriga (Aur) che con la sua stella Cappella è facilmente riconoscibile con la sua forma quasi a pentagono. Scendendo ancora verso l'orrizzonte ci colpiscono per la loro brillantezza le due stelle Castor e Pollux della costellazione dei Gemelli (Gem). Verso ENE si cominciano a intravedere basse sull'orizzonte le stelle del Leone (Leo): saranno più visibili nella tarda notte. Tra le due la costellazione Cani da Caccia (Cnc) poco visibile. Mentre sotto i Gemelli verso ESE la stella luminosa Procione che ci indica la costellazione dei Cane Minore (Cmi). Mentre lo spettacolo più bello questo mese, sicuramente, ce lo riserva il versante Sud.

15 dicembre 21:00 versante Sud
Verso Sud
In questa direzione si possono osservare tutte le principali costellazioni invernali. Al centro di questa regione molto ricca come non riconoscere la costellazione di Orione (Ori) a circa 45° nel cielo. Si riconoscono facilmente Betelgeuse e Bellatrix, le tre stelle della cintura e le due stelle dei piedi fra le quali Rigel è la più luminosa. Sotto verso l'orizzonte la costellazione Lepre (Lep) poco visibile.
Se prolunghiamo verso Ovest la linea della cintura di Orione si incontra Aldebaran, la stella più luminosa del Toro (Tau). Accanto ad Aldebaran, alla sua destra, troviamo il gruppo delle Iadi. Ma a destra delle Iadi, un po' più in alto, si possono osservare le famose Pleiadi.
Se prolunghiamo verso Est sempre la cintura di orione troviamo Sirio, la stella principale del Cane Maggiore (Cma) e anche la stella più luminosa di tutta la volta celeste. A destra di Orione verso Ovest troviamo una regione con stelle un pò meno brillanti, ma dove si riconoscono le costellazioni di Eridano (Eri) e Balena (Cet) appartenenti all'emisfero australe. Infatti sono sotto l'equatore celeste.

15 dicembre 21:00 versante Ovest
Verso Ovest
Dallo zenith Perseo ci collega verso il basso con Pegaso (Peg), grande quadrilatero verso Ovest. Alla sua sinistra verso SSO c'è la costellazione dei Pesci (Psc) e sotto sull'eclittica verso l'orizzonte l'Acquario (Aqr). Verso N ritroviamo la Via Lattea e la costellazione del Cigno (Cyg).


Il Sistema Solare
Luna
Si trova in piena costellazione dei Pesci: la Luna ha da poco passato il primo quarto.

Mercurio
Rimane difficile da osservare per la sua vicinanza al Sole, si trova attualmente sotto l'orizzonte a 38° e quindi non osservabile.
Venere
Attualmente non è vibile nel nostro cielo: si trova sotto l'orizzonte a 53°. Sorge alle 4:56. Lo si può osservare all'alba poco prima del sorgere del Sole verso est.
 
Marte
Si trova 37° sotto l'orizzonte.  Sorge alle 9:49 in pieno giorno. Non può essere osservato.

Giove
Possiamo osservarlo a  SW a circa 30° sopra l'orizzonte, tra la costellazione dei Pesci e l'Acquario: risulta più luminoso di tutte le altre stelle presenti nella regione.

Saturno
Attualmente si trova a 48° sotto l'orizzonte. Sorge alle 2:52 ad est. Lo si può osservare al mattino prima dell'alba.


Urano
Accanto a Giove, ma non visibile a occhio nudo, c'è Urano.


Nettuno
Basso sull'orizzonte e non visibile a occhio nudo, troviamo Nettuno.



martedì 30 novembre 2010

Carte stellari e planetari

Esempio di schermata di un planetario

Le carte stellari sono dei veri atlanti del cielo, stampate su carta, dove sono riportati posizione e tipo di stella oppure oggetto celeste. Possono avere costi e caratteristiche diversi a secondo dell'utilizzo. Vi possono aiutare durante una osservazione sul campo. Da ricordare tra gli atlanti stellari su carta più usati sono:
Bright Star Atlas 2000: un atlante suddiviso in 10 mappe, dove sono rappresentate circa 9.000 stelle fino alla magnitudine 6.5 e comprende anche una selezione di 600 oggetti del profondo cielo fra i più conosciuti.
Sky Atlas 2000: un altro atlante suddiviso in 26 mappe e contetente circa 43.000 stelle fino alla magnitudine 8 e circa 2.500 oggetti del profondo cielo.
Millenium Star Atlas invece è un'opera monumentale, e per il suo prezzo quasi un atlante da collezione che uno da usare. Basato sulla sonda Hipparcos contiene più si 1.058.000 stelle catalogate fino a magnitudine 11.

Per familiarizzare con le costellazioni sono a disposizione in rete i file PDF di 12 carte stellari (6 per l'emisfero nord e 6 per l'emisfero sud) stampabili in alta risoluzione su formato A3. Potrete scaricarli collegandovi al sito del mio amico Franco (http://www.francorra.altervista.org) nella sezione "Carte Stellari". Troverete inoltre una breve presentazione scritta con alcuni utili consigli per come ottenere un buon risultato.

Mentre per quanto riguarda i planetari da usare con il computer, se ne possono trovare molti sempre in internet. Alcuni di questi sono anche scaricabili gratuitamente.
Vi posso consigliare di scaricare "Stellarium" (http://www.stellarium.org/it/). Molto semplice all'uso e certamente vi darà qualche soddisfazione. Dovrete impostare le coordinate del luogo dove vi trovate e impostare l'orario. Poi il resto lo farà il programma.

Buon divertimento.


martedì 23 novembre 2010

La temperatura delle stelle

Le classi spettrali delle stelle

Lo studio delle diverse luminosità e il diverso colore delle stelle ci fornisce interessanti informazioni: le stelle risplendono di luce propria e come il Sole sono sfere immense di gas, che bruciando a diverse temperature emettono radiazioni di diverso colore. Osservando gli spettri stellari questi furono classificati fra il 1880 e il 1890 con le lettere dell'alfabeto. Successive ricerche dimostrarono però che alcune classi dovevano essere spaccate e lo stesso ordine necessitava di qualche correzione.


Al giorno d'oggi la sequenza corretta delle classi stellari è la seguente: O, B, A, F, G, K, M. Per ricordarsi la sequenza alcuni imparano a memoria la frase in inglese "Oh Be A Fine Girl Kiss Me". Ogni classe poi sono state suddivise in 10 sottoclassi numerandole in questo modo: A0 A1 A2.... dove 0 indica la più calda della classe presa in esame fino a 9 che indica quella più fredda di quella classe. La temperatura è misurata in gradi Kelvin, ma per temperature così alte la scala è uguale a quella Celsius.

Classe O
stelle blu / temperatura 60.000 - 30.000 K / molto calde e luminose pari a un milione di volte quella del Sole
Classe B
stelle blu-bianche / temperatura 30.000 - 10.000 K / molto luminose ma meno calde delle precedenti
Classe A
stelle bianche / temperatura 10.000 - 7.500 K / sono la maggioranza di quelle visibili a occhio nudo
Classe F
stelle giallo-bianche / temperatura 7.500 - 6.000 K / più fredde delle precedenti
Classe G
stelle gialle / temperatura 6.000 - 5.000 K / come il nostro Sole
Classe K
stelle arancio / temperatura 5.000 - 3.500 K / leggermente più fredde del Sole. Possono essere giganti
Classi M
stelle rosse / temperatura < 3.500 K / sono le più numerose. Possiamo vedere a occhio nudo solo le giganti

Oggi possediamo informazioni sui colori, le classi spettrali e le temperature delle stelle e, per quelle che conosciamo la distanza, anche la magnitudine. Come possiamo organizzare tutte queste informazioni? Nel 1914 gli astronomi Russell e Hertzsprung hanno studiato un diagramma (Diagramma H-R) dove mettono in relazione la temperatura, la luminosità e la massa delle stelle. Per il momento non preoccupatevi di questo diagramma: avremo modo più avanti di capire come leggerlo.

martedì 16 novembre 2010

Le Magnitudini delle stelle

Carta stellare: grandezza stella diversa per magnitudine diversa
La suddivisione della luminosità delle stelle risale ancora dall'osservazione visuale degli antichi che li avevano divise in sei classi di grandezza: dalle più luminose (stelle di prima grandezza) alle più deboli (stelle di sesta grandezza).
 La scala delle magnitudini visuali risale appunto da questa sensazione luminosa percepita dal nostro occhio. La sola differenza sta nel fatto di aver determinato il rapporto che c'è fra una magnitudine ed un'altra:
1 magnitudine di differenza= luminosità maggiore / minore di 2,5 volte
Due magnitudini di differenza corrispondono perciò ad una differenza di luminosità pari a 2,5*2,5= 6,5, mentre cinque magnitudini di differenza equivalgono ad una luminosità 100 volte superiore.

Poiché una stella di magnitudine 1 è più luminosa di una con magnitudine 3, man mano che ci si avvicina a magnitudine 0 la luminosità aumenta. Per oggetti di luminosità superiore a quelli di magnitudine 0 si utilizzano numeri minori di zero (con segno negativo davanti al numero).

La stella più luminosa del cielo, Sirio, ha su questa scala una magnitudine negativa: -1.46. Venere, al suo massimo, ha una magnitudine di -4.5; la Luna piena -12.7, e il Sole -26.8.

Per scopi scientifici si fa riferimento alle magnitudini assolute, corrispondenti alle magnitudini visuali che la stella avrebbe se fosse posta alla distanza standard di 10 parsec (32.6 anni luce). Il nostro Sole su questa scala sarebbe come una stellina di 4 grandezza.


martedì 9 novembre 2010

L'inquinamento luminoso



Questo tipo di inquinamento costituisce ormai il principale nemico dell'astronomia e dell'osservazione anche amatoriale. E' provocato dall'illuminazione artificiale di strade, stadi, discoteche, parcheggi, industrie, corti e giardini, monumenti. In particolare poi la luce stessa che diffusa dalla polvere e dalla umidità in sospensione genera i noti aloni giallastri che sovrastano le nostre città.

Nei secoli scorsi le condizioni di questo inquinamento erano ben diverse: gli osservatori astronomici sorgevano all'interno di città: Galileo poteva tranquillamente osservare il cielo da Padova, Messier poteva catalogare tutti i suoi oggetti da Parigi, Halley poteva scoprire l'omonima cometa da Londra... 

Oggi invece, da una centro abitato anche in ottime condizioni metereologiche si può sperare di osservare nel cielo al massimo qualche decina di stelle: ciò significa che il limite della magnitudine stellare visibile è di circa 2.
In luoghi più riparati dalla luce diretta si può intravedere stelle di magnitudine 3, e far salire il numero delle stelle visibili a circa un centinaio. Per poter gustare la visione della Via Lattea bisogna sicuramente portarsi fuori città dove la magnitudine stellare limite del cielo è di 4,5.

In teoria l'occhio umano è capace di raggiungere in media la magnitudine 6 (può vedere all'incirca 6000 stelle), ma è raggiungibile solo in luoghi lontani da centri urbani e dal loro inquinamento luminoso e comunque con condizioni meteo ottime. In alcuni casi particolari e in alta montagna si può sperare di raggiungere la magnitudine 7, ma questo succede raramente.

martedì 2 novembre 2010

Le coordinate del cielo

Immaginiamo ora il cielo sopra di noi come una grande sfera celeste e le stelle tutte alla medesima distanza. Su questa sfera celeste l'asse di rotazione della Terra identifica i Poli celesti: Polo Nord celeste (Zenith, vicino alla stella Polare) e Polo Sud celeste (Nadir).
Questa sfera sembra ruotare intorno a questa asse. Anche su questa sfera celeste si può individuare ogni stella usando una rete di linee. In astronomia si usano, però, vari sitemi di coordinate: sistema Altazimutale; sistemi Equatoriali che possono essere fisso oppure mobile; sistema Eclitticale; sistema Galattico.


Prenderò in esame per il momento solamente il sistema Equatoriale mobile, lasciando a voi un eventuale approfondimento attraverso i link suggeriti.

Il Sistema Equatoriale mobile ha come primo riferimento l'Equatore celeste e come secondo riferimento il cerchio orario, cioè al cerchio passante per i due Poli e per il punto d'Ariete, uno dei due punti in cui la traiettoria dell'orbita terrestre intorno al Sole (Eclittica) s'interseca con l'Equatore celeste.
Quindi le coordinate sono:
l'Ascensione Retta che si misura in ore, minuti e secondi sull'Equatore  a partire dal punto d'Ariete (detto anche punto Gamma) in direzione opposta al moto della stella (cioè verso Est), con valori compresi fra 0 e 24;
la Declinazione che si misura sul cerchio orario passante per la stella a partire dall'Equatore celeste, misurata in gradi, primi e secondi con valori compresi fra 90° e -90°.
Con questo sistema di coordinate possiamo quindi trovare la posizione di qualsiasi oggetto o stella nel cielo.

martedì 26 ottobre 2010

Le coordinate geografiche

In questa esperienza tutte le osservazioni e orari faranno riferimento alla posizione geografica di Verona.
Come certo saprete, per identificare una località sul nostro pianeta vengono usate delle coordinate. Verona, con il sistema sessagesimale corrisponde a 45° 26' 6,36'' N e 10° 59' 55,68'' E.

Le coordinate geografiche sono espresse perciò in latitudine Nord (distanza angolare dall'equatore verso Nord) e longitudine Est (distanza angolare dal meridiano di Greenwich verso Est).

Immaginate una serie di linee parallele all'equatore, detti paralleli. La loro distanza angola rispetto all'equatore determina la posizione geografica: nell'esempio vedete l'angolo di New York  (41° N) e Londra (52° N). N sta per nord rispetto all'equatore. Se osserviamo una S dopo i gradi significa che quella località si troverà a sud dell'equatore. Questa misura è detta Latitudine.

Immaginate ora delle linee che congiungono i due poli attraversando l'equatore con un angolo retto: questi si chiamano meridiani. Il meridiano di riferimento, oppure meridiano "0" , è quello che passa per Greenwich (Londra). Ora tutte le località che si troveranno a est (destra) rispetto al meridiano avranno il numero dei gradi positivi oppure una "E", mentre quelle che si troveranno a Ovest (sinistra) avranno il numero dei gradi negativo oppure "O". Vedi nell'esempio New York -74° dal meridiano di Greeewich. Questa misura è chiamata Longitudine.

Come avrete capito, quindi, la diversa posizione geografica di dove stiamo osservando il cielo influenza la nostra osservazione.

martedì 19 ottobre 2010

L'osservazione

Hubble Space Telescope (HST)

Tutti noi siamo abituati a vedere immagini degli oggetti astronomici molto belle ed affascinanti, ricche di particolari e colori. Questo, però, genera nelle persone che intendono avvicinarsi all'osservazione astronomica molte aspettative che sarà meglio subito dissipare.
Tutte queste immagini che arrivano a noi sono frutto di esposizioni fatte da grandi telescopi con pose lunghissime in grado di catturare tutte le radiazioni che arrivano dallo spazio. Nella osservazione visiva "dal vivo", sia con telescopi amatoriali, sia con binocoli, sia a occhio nudo il risultato non ha nulla a che vedere con le immagini dette in precedenza. Ciò non toglie, comunque, nulla alle emozioni e al fascino che si prova nell'osservare "dal vivo" questi oggetti celesti.
L'intento di Shangri-Stars è di guidarvi in una osservazione e conoscenza visiva, anche senza ausilio di un telescopio. Un binocolo, per esempio, può aiutare in questo, grazie alla sua apertura di campo visivo. Il suo principale svantaggio è lo scarso potere d'ingrandimento, ma un binocolo 7x50 (7 significa l'ingrandimento e 50 indica il diametro delle lenti in mm) per esempio, garantisce già un buon divertimento.
Nei post che pubblicherò mi limiterò a considerare oggetti visibili a occhio nudo, oppure con binocoli. Questo vi faciliterà nell'orizzontarvi nel cielo. Mi soffermerò, per ogni notte dell'anno, su alcuni oggetti astronomici di particolare interesse. Questo servirà a me, per ripassare alcune nozioni di astronomia e potrò vedere il risultato attraverso i vostri commenti. Non preoccupatevi se troverete delle terminologie difficili da apprendere: inserirò dei link per gli approfondimenti necessari che vi aiuteranno a comprendere.

Intanto, in attesa di partire con i post (previsto per il primo dicembre), gustatevi questa galleria di immagini catturate dal telescopio spaziale Hubble (HST). Trattenete il fiato e cominciate a pregustarvi le meraviglie del Creato.



venerdì 15 ottobre 2010

L'idea del blog


Eccomi di ritorno dal Cammino delle stelle. Sì, ho marciato al chiarore della Via Lattea sulle Mesetas come i pellegrini di un tempo. Il cielo stellato mi ha regalato emozioni molto forti. Da queste emozioni nasce l'idea anche di queso blog.
Proverò a trasmettere ai lettori le emozioni, per l'appunto, che si provano nell'osservare il cielo stellato, guidarli nell'esplorazione delle costellazioni e dei pianeti, far scoprire come è affascinante scoprire le leggende che nascondono le costellazioni, quali spettacoli si possono osservare tutte le sere sopra di noi lasciandoci trasportare dalla "immaginazione dell'infinito".
Il nome del blog è molto legato a questo sentimento: nasce dal connubio tra Shangri-la e le stelle, appunto Stars in inglese. Il cielo, un luogo infinito e che dà spazio alle nostre immaginazioni e ai nostri sogni e le stelle, lucenti poesie che brillano nel buio per dare speranza ai nostri desideri.
Shangri-stars vuole essere questo.

L'appuntamento sarà settimanale e farò di tutto per essere puntuale nella redazione del blog. A partire da dicembre prossimo, vi mostrerò che cosa possiamo osservare nelle serate, citando nozioni scientifiche, astronomiche, mitologiche ma anche pratiche per guidarvi nell'osservazione.

Scrivete pure i vostri commenti, domande o suggerimenti: parteciperete in modo attivo anche voi a questo blog. Vi aspetto, allora il primo dicembre 2010 per incominciare questa avventura.

Raffaele

martedì 27 luglio 2010

Pleiadi dedicate a te



Molte notti vidi le Pleiadi,

sorgenti attraverso l'aria serena,
brillare come uno sciame di lucciole
aggrovigliate in una treccia d'argento.


Alfred Tennyson

(Locksley hall - 1835)