martedì 9 novembre 2010

L'inquinamento luminoso



Questo tipo di inquinamento costituisce ormai il principale nemico dell'astronomia e dell'osservazione anche amatoriale. E' provocato dall'illuminazione artificiale di strade, stadi, discoteche, parcheggi, industrie, corti e giardini, monumenti. In particolare poi la luce stessa che diffusa dalla polvere e dalla umidità in sospensione genera i noti aloni giallastri che sovrastano le nostre città.

Nei secoli scorsi le condizioni di questo inquinamento erano ben diverse: gli osservatori astronomici sorgevano all'interno di città: Galileo poteva tranquillamente osservare il cielo da Padova, Messier poteva catalogare tutti i suoi oggetti da Parigi, Halley poteva scoprire l'omonima cometa da Londra... 

Oggi invece, da una centro abitato anche in ottime condizioni metereologiche si può sperare di osservare nel cielo al massimo qualche decina di stelle: ciò significa che il limite della magnitudine stellare visibile è di circa 2.
In luoghi più riparati dalla luce diretta si può intravedere stelle di magnitudine 3, e far salire il numero delle stelle visibili a circa un centinaio. Per poter gustare la visione della Via Lattea bisogna sicuramente portarsi fuori città dove la magnitudine stellare limite del cielo è di 4,5.

In teoria l'occhio umano è capace di raggiungere in media la magnitudine 6 (può vedere all'incirca 6000 stelle), ma è raggiungibile solo in luoghi lontani da centri urbani e dal loro inquinamento luminoso e comunque con condizioni meteo ottime. In alcuni casi particolari e in alta montagna si può sperare di raggiungere la magnitudine 7, ma questo succede raramente.

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